Testimonianza di Alberto CattaneoNutopia S.r.l.

Nutopia è una realtà di Bergamo che conta 25 collaboratori – fino a 60 nel periodo estivo.

Nutopia S.r.l. esiste da 4 anni; nei 6 anni precedenti era Nutopia S.n.c., una società che è nata da un’esigenza di quartiere, di un gruppo di ragazzi. Allora avevamo 21, 22 anni e cercavamo uno spazio dove poter esprimere le nostre passioni e la nostra competenza in ambito artistico, in ambito culturale, piuttosto che un’aggregazione pura e semplice. Partiamo da un percorso in un oratorio e fondiamo un’associazione giovanile. Cominciamo ad organizzare delle feste di quartiere che duravano circa 3, 4 giorni, finché nel 2008, con il Comune di Bergamo, progettiamo uno spazio all’interno del nostro quartiere dedicato a noi 365 giorni l’anno. 

Andiamo avanti come associazione di amici, finché questo progetto prende sempre più piede e per tanti di noi diventa un’occasione di lavoro in diverse sfumature. In questo momento siamo 8 soci, prima eravamo 14. Noi 8 abbiamo deciso di continuare questo percorso e questo progetto, nato quasi per gioco, è diventato un lavoro, è diventato la nostra vita. Ognuno con una competenza specifica rispetto all’altro: io, ad esempio, mi occupo della parte più commerciale, ma c’è chi si occupa di una parte più culturale, musicale, sociale e territoriale. 

Oggi non siamo attivi più solo sul nostro primo progetto, che si chiama “Spazio Giovani Edoné”, nato nel 2010, ma dal 2017 siamo riusciti ad aprire un nuovo spazio, sempre in Bergamo e proprio nel 2020, insieme al Consorzio R.I.B.E.S., alla Cooperativa Why Not, alla Cooperativa Oikos e ad altri partner, compresa la società sportiva del Villaggio degli Sposi, stavamo per aprire – interrotti dall’emergenza sanitaria – il nostro terzo progetto in un altro quartiere di Bergamo, dove siamo andati a recuperare un vecchio centro ormai dismesso per cercare di rilanciare l’attività legata al quartiere.

Spazio giovani Edoné

Quello che è peculiare nel nostro lavoro e che, secondo me, ci differenzia rispetto agli altri, sono tre pilastri: crescita sostenibile, sia in termini economici, che ambientali e sociali; crescita insieme: ci siamo sempre posti dei traguardi di formazione interna propria, come soci, ma anche di crescita di chi ci sta attorno, come collaboratori; impatto sociale positivo: ogni nostro progetto cerca di tenere conto di quali sono le potenzialità, ma anche le fragilità di un territorio, per cui le reti che andiamo a costruire dove operiamo, con associazioni, con oratori, con enti, cercano di avere uno sguardo attento alla fragilità, soprattutto del mondo giovanile. 

Delle buone pratiche di quartiere, delle buone pratiche di territorio, hanno aiutato sia me che i miei amici a realizzare il nostro sogno, da quello di aprire uno spazio per aggregazione a quello di diventare un’impresa, dopo 10 anni, con un discreto fatturato e che cerca sempre di reinventarsi. 

Estratto da “Fare di ogni luogo il posto migliore dove abitare – Dialoghi per uno sguardo nuovo: Lavoro” – 19 maggio 2020